Intervista a Erriquez della Bandabardó

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18 Gennaio 2013

Prima di emigrare in Spagna, mi regalai un ultimo concerto all’auditorium di Roma. La “Bandabardò” mi fece saltare e dimenticare per qualche ora le perplessitá e i dubbi di chi sta per lasciare il suo mondo per costruirsene uno nuovo, e lontano da casa. Oggi ho deciso di chiudere il cerchio e intervistare Erriquez, voce della Bandabardó, nonchè italiano all’estero per venti anni tra Bruxelles e Lussemburgo.

Che vede la Banda quando esce dell’Italia? Chi emigra, oggi, è un valente o un codardo?
Le cose che ci saltano agli occhi sono quelle che più ci mancano da noi. Vediamo educazione, senso civico. Vediamo, dal Canada alla Spagna persone che vieni riconosciuto solo per il conto in banca e non per la tua cultura, per l’ apporto che puoi dare alla collettività. Chi emigra oggi non è un codardo che sfugge alla lotta e non è un valente pioniere, ma solo un cittadino del mondo.
Arrivare a Sanremo per una band equivale ad sedersi in Parlamento per un politico? Vi interessa un palcoscenico così?
Ci hanno chiamato ben tre volte a Sanremo, una da soli e due in compagnia di… Io rispetto il festival: è un falso concorso pieno di musica orrenda in cui è più importante il presentatore dell’ artista. Io rispetto il festival ma non posso guardarne nemmeno due minuti senza addormentarmi. Infine, io rispetto il festival ma mi chiederò sempre cosa fanno gli artisti che vanno a Sanremo, il resto dell’ anno?
Il sitema dei grandi festival e delle major discografiche è pulito o è dominato da logiche perverse e dagli stessi personaggi che occupano le poltrone della politica e delle grandi imprese? Il successo lo decidono le campagne di marketing o il pubblico?
Esistono due professioni distinte in Italia. Da una parte “i musicanti”, pieni di live, di contatto diretto con il pubblico, di sudore a domicilio, di occhi sinceri. Dall’ altra “i telegenici”, pieni di luci televisive, pieni di notorietà fragile e inutile. Noi musicanti viviamo in viaggio, convinti che il lavoro del musicista sia quello di portare allegria e pensieri in casa della gente.I telegenici vivono in un rettangolo a colori e ci vivranno fin quando la loro casa discografica sarà proprietaria del programma. Poi vivranno di fama riflessa per un paio d’ anni, riconosciuti per strada e fotografati nei ristoranti in compagnia dei camerieri. Intanto i musicanti girano, suonano, sudano, ridono e dopo anni e anni di affetto credo di poter dire che questa è la carriera, questo è il successo.
Sto scaricando un mp3 della Bandabardò con un programma di file sharing, cosa mi dici?
Ti dico di andare affan….. No scherzo, ai miei tempi ci registravamo le cassette.Penso che il problema non sia il mancato guadagno dell’ artista quanto la chiusura una dopo l’ altra di case discografiche, studi di registrazione, di editing, di missaggio; per non parlare dei negozi di dischi. Il male maggiore lo subisce chi inizia ora il nostro mestiere, e la concezione del disco stessa. Oggi posso avere in casa 10.000 cd, che non conoscerò, che tratterò come oggetti senza grande valore dai quali estrarre le due tre canzoni che al primo nervoso ascolto mi sono sembrate passabili.
In Italia ci sarà una svolta o le cose continueranno a precipitare tra mafia, malaffare, corruzione e bigottismo?
La mafiosità a tutti i livelli è pienamente radicata negli italiani. Siamo tutti pronti ad evadere le tasse, a favorire un amico, a saltare sulle occasioni superando i più deboli. Tanto poi ci confessiamo e la chiesa ci perdona. Con Silviuccio poi, l’ evasione fiscale, il falsare bilanci, l’ andare avanti per amicizie e collegamenti massonici, il corrompere, sono diventati sinonimo di intelligenza, furbizia, capacità manageriali….
Per concludere, ti lascio carta bianca per dire ciò che vuoi ai lettori di occhiopidocchio e per dedicare agli italiani all’estero una canzone.
Io all’ estero ci sono stato vent’ anni. L’ Italia è molto più bella da lontano, vissuta in serene vacanze soleggiate. Auguro a tutti buona vita, non preoccupatevi che quì sistemiamo tutto noi della Banda. Per la dedica scegliete voi tra Toto Cutugno (l’ italiano) e la Bandabardò (timido tango). Olé.

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