Barcellona a noi italiani piace. Per rendersi conto di quanti turisti italiani ci siano qui, basta fare una passeggiata per il centro o mettersi in fila per visitare la Sagrada Familia. I numeri dicono che, l’anno scorso, circa 550.000 compatrioti hanno visitato la città. E’ quasi come se tutti gli abitanti di una città delle dimensioni di Genova avesse scelto Barcellona come destinazione per le sue vacanze. Ma in questo post voglio parlarvi di altri italiani, di coloro i quali si sono trasferiti e sono residenti in Cataluña.
La comunità italiana è la più numerosa tra quelle straniere che vivono a Barcellona. Il grafico è eloquente, siamo piú del 9% degli stranieri. Dietro di noi, pachistani, cinesi, marocchini e così via. Una vera e propria invasione.
Al di là dei numeri c’è la vita quotidiana. A me personalmente, capita quasi ogni giorno di incrociare e di ascoltare italiani in quartieri tutt’altro che turistici della città. Li troverai nel supermercato del tuo quartiere impegnati a cercare una passata di pomodoro che non sia il temibile “tomate frito” spagnolo, in circoscrizione facendo la fila proprio dietro di te o in palestra dopo una lunga giornata di lavoro. Li sentirai parlare e/o gridare al telefono o chiedere il menù nella trattoria fuori mano che pensavi di conoscere solo tu. Per non parlare delle decine di ristoranti, bar e piccoli supermercati di prodotti italiani gestiti direttamente da compatrioti.
Il bello di questa invasione è che a Barcellona puoi sentirti a casa e dimenticare, per qualche istante, di essere all’estero. E’ gradevole sapere che, se ne hai voglia, puoi incontrare e conoscere persone provenienti dal tuo paese, dalla tua città e a volte persino dallo stesso quartiere. Puoi scambiare opinioni, condividere gusti gastronomici o semplicemente lanciare una battuta di quel programma televisivo della Rai di qualche anno fa. Insomma, per me, questa invasione quasi sempre pacifica di residenti italiani è un punto a favore della città.
Detto questo, com’è logico, tra questi compatrioti troverai anche i rappresentati meno graditi di quell’Italia dalla quale sei voluto andare via. Quando li incontro, la mia reazione più immediata e spontanea è quella di allontanarmi il più possibile per non dover aver a che fare anche qui con furbetti, malandrini, pressapochisti ed incivili nostrani. Sappi che a Barcellona, logicamente, troverai il bello ed il brutto degli italiani anche se, personalmente, ho avuto molti più incontri positivi che negativi.
I quartieri di Barcellona in cui predominano gli italiani sono i quattro distretti con il reddito pro capite più alto della città: Sarrià-Sant Gervasi, Les Corts, Eixample e Gràcia. Per dovere di cronaca, sottolineo che ciò non significa assolutamente che la comunità italiana nella capitale catalana sia un gruppo di agiati e privilegiati; semplicemente, per una serie di fattori socio-demografici, ci siamo concentrati maggiormente in alcune zone. La presenza della variegata e variopinta comunità italiana, comunque, è capillare in tutte le zone della città.
Oggi, 25.000 italiani risiedono a Barcellona per lavoro, studio, amore o avventura. Una piccola cittadina delle dimensioni di Ivrea, Pompei o Correggio abitata da soli compatrioti dentro la grande metropoli catalana.