Fare pace con se stessi e con il mondo

Questo viaggio tra le grandi difficoltà di una piccola vita appena sbocciata non è solo duro ed estenuante. E’ anche un’enorme possibilità di ricalibrare la propria vita ed imparare a fare pace con se stessi e con un mondo fatto di persone meravigliose che dedicano sacrificio ed amore ad aiutare gli altri.
España
20 Marzo 2023

A breve taglieremo il poco ambito traguardo di 1 mese nella terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant Joan de Deu di Barcellona, una sorta di mondo parallelo che racconto in questo post. La breve ma intensa esperienza vissuta finora, mi ha insegnato che l’effetto montagne russe è purtroppo inevitabile.

Partiamo dai picchi positivi di questi ultimi giorni. Non avevo grandi aspettative per questa mia prima festa del papà. Evidentemente, non avevo fatto i conti con il personale dell’ospedale che improvvisamente è entrato nel box e mi ha consegnato un quadretto con l’impronta dei piedini della piccola. Ma non è tutto, l’associazione benefica Som Prematurs ha coronato la giornata regalandomi un paio di calzini dallo stile classico che piacerebbero molto a mio padre.

Altro momento da libro cuore che mi ha particolarmente commosso è stata la visita di due musicisti di “Ressò” per una sessione di musicoterapia. Ogni settimana, questi volontari visitano uno per uno i box dei neonati per offrire una colonna sonora sorprendente e rilassante per i piccoli e i loro genitori. Per la prossima sessione, ci sono stati promessi grandi classici del rock, in versione baby.

Per completare l’elenco degli aspetti positivi degli ultimi giorni, non posso non menzionare il supporto continuo e assolutamente impagabile delle infermiere che condividono con noi ogni piccolo passo verso la vittoria ma anche i momenti di difficoltà e paura. Così come la solidarietà e il vincolo che si crea con altre famiglie che convivono con situazioni simili o in alcuni casi con scenari decisamente peggiori. A questi temi dedicherò un altro post.

Ma quando sembra che la strada sia in discesa, non si può abbassare la guardia. La spiacevole sorpresa delle ultime ore è un capriccioso batterio al quale stiamo dando la caccia con un ciclo di antibiotici. Un imprevisto che rischia di complicare i piani e minare l’ottimismo che ci proiettava fuori dalla terapia intensiva in anticipo. La stanchezza fisica e psicologica si fanno sentire ma ancora una volta sento che si tratta solo dell’ennesima prova da superare.

Questo viaggio tra le grandi difficoltà di una piccola vita appena sbocciata non è solo duro ed estenuante. E’ anche un’enorme possibilità di ricalibrare la propria vita ed imparare a fare pace con se stessi e con un mondo fatto di persone meravigliose che dedicano sacrificio ed amore ad aiutare gli altri.

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