La mappa del lavoro in Spagna…e la mia nuova vita professionale

España
29 Gennaio 2017

Occhio al post di oggi perchè si tratta di una fotografia dello stato attuale del mercato del lavoro spagnolo ma anche il racconto di come qualche giorno fa la mia vita professionale sia radicalmente cambiata dopo essere approdato a una startup. Andiamo per ordine ed  iniziamo dagli interessanti spunti che ci offre l’ultima indagine dell’istituto nazionale di statistica spagnolo.

Cercare o cambiare lavoro in Spagna può essere compito quasi impossibile se ti trovi in Extremadura o Andalucia, possibile se sei a Barcellona o Madrid e molto più abbordabile se risiedi nei Paesi Baschi o Navarra. La Spagna è da sempre una nazione variegata dal punto di vista economico ma vale la pena analizzare gli ultimi dati pubblicati sul mercato del lavoro nelle varie regioni per comprendere la situazione attuale e gli scenari futuri per noi che viviamo in Spagna ma anche per chi sta pensando di emigrare qui per costruirsi un futuro.

La buona notizia, se così possiamo chiamarla, è che la disoccupazione totale è scesa al 18,63%, la cifra più bassa degli ultimi 7 anni segnati dalla crisi. Ciò nonostante, in Spagna ci sono ancora 4.237.000 disoccupati, 1.387.700 famiglie i cui componenti sono tutti senza lavoro e di cui circa la metà non riceve nessun sussidio. Va inoltre sottolineato che uno di ogni tre nuovi contratti firmati è inferiore ai 6 mesi e solo il 15% di questi contratti è superiore ad un anno. Dulcis in fundo, la Spagna si conferma il secondo paese europeo (dopo la Polonia) con il maggior indice di contratti temporali.

La Catalogna è la regione che ha creato più posti di lavoro nell’ultimo anno e che ha visto scendere maggiormente il numero di disoccupati. Finalmente una bella notizia per chi vive in questa zona. Le altre due zone in cui si è generata più occupazione sono la Comunità Valenciana e Murcia. In termini generali, la disoccupazione è scesa in tutte le comunità autonome eccetto l’Estremadura.

Andalusia si conferma la regione più complicata per chi cerca lavoro, la differenza rispetto ai Paesi Baschi, i primi della classe, è davvero abissale. Per quanto riguarda le grandi città, Madrid e Barcellona sono appaiate con una tassa di disoccupazione di poco superiore al 14,5%, seguite da Valencia al 20,24% e Siviglia al 27%. Per avere una visione completa della situazione attuale del mercato del lavoro in Spagna, alla fine del post troverai l’elenco completo delle province rappresentate nella mappa ed i relativi dati zona per zona.

Passando dal generale al particolare, personalmente ho vissuto giorni di grandi cambiamenti professionali. Da qualche giorno, ho iniziato una nuova avventura lasciando il settore della moda e lanciandomi in quello della comunicazione e del marketing digitale. La mia nuova casa, è una startup americana con un progetto molto affascinante e dai margini di crescita formidabili. Dal canto mio, poter ricominciare da un’azienda in cui la creatività e la capacità di innovare e rinnovare vengono al primo posto, mi ha risvegliato da una tappa di sopore professionale in cui le possibilità di uscire da copioni scritti altrove, erano davvero ridotte. Insomma, ancora una volta, uscire dalla zona di comfort è per me una necessità inevitabile. Cambiare non è mai cosa semplice, ma è l’essenza di essere vivi e padroni del proprio destino. 

Come promesso, ecco i dettagli della mappa della disoccupazione spagnola:

– Nelle provincie in rosso la disoccupazione è superiore al 27%. In media, in queste zone 1 di ogni 3 lavoratori è disoccupato. Si tratta di Badajoz (31,75%), Huelva (28,90%), Cadiz (33,86%), Jaen (30,57%), Sevilla (27,03%), Granada (28,89%)  e Cordoba (29,43%).
Nelle zone in arancione, la percentuale di coloro i quali sono senza impiego va dal 18% al 27%. 1 di ogni 4 lavoratori di queste provincie, in media, è senza impiego. Si tratta delle Canarie (24,9%), Malaga (25,01%), Almeria (24,85), Valencia (20,24%), Albacete (23,33), Ciudad Real (25,11%), Caceres (22,09%), Toledo (23,44%), Leon (18,67%) e Ourense (19,22).
Il colore azzurro raggruppa le province con paro tra il 14 ed il 18%. In queste zone, la disoccupazione media è al 16%. Barcellona (14,73%), Girona (15,52%), Tarragona (17,41%), Castellón (17,10%), Alicante (18,21%), Murcia (18,58%), Cuenca (14,12%), Guadalajara (17,54%), Madrid (14,60%), Avila (17,19%), Salamanca (16,17%),  Zamora (16,59%), Asturias (14,58%), La Coruña (14,50%), Pontevedra (18,46%).
Il verde ci porta in province dove la disoccupazione media si attesta intorno al 12%. Mallorca (13,80%), Lleida (10,60%), Huesca (12,43%), Teruel (12,17%), Zaragoza (13,95%), Navarra (10,03%), La Rioja (10,89%), Soria (12,27%), Segovia (12,66%), Valladolid (13,96%), Palencia (13,83%), Burgos (10,44%), Cantabria (12,91%), Vizcaya (13,75%), Álava (11,98%), Guipúzcoa (9,97%), Lugo (13,78%).

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